“Mi pensi? Quanto mi pensi?”: anatomia della gelosia. Capirla per gestirla. Seconda parte.
Anatomia della gelosia
Nella seconda parte dell’articolo sul tema della gelosia ti parlo di quali sono i fattori scatenanti questa emozione, quali le origini della maggiore predisposizione alla gelosia nella tua storia di vita, quali sono i meccanismi disfunzionali da riconoscere e qualche strumento di auto-aiuto per prenderti cura di te e superarela tua gelosia.
Perchè tu possa ingelosirti è necessario che tu abbia il desiderio di una relazione affettiva e/o sessuale con qualcuno, il bisogno di mantenere esclusiva e privilegiata la tua relazione e il timore che altri possano interferire. Provi tanta più gelosia quanto più temi la perdita della relazione con la persona amata e quanto più ci investi a livello personale, quanto ci metti della tua autostima. L’intensità della tua gelosia, quindi, è proporzionale all’entità della doppia perdita: della persona amata e della tua autostima.
Siccome non è facile distinguere il peso relativo di questi due fattori, nella coppia si creano spesso dolorosi equivoci per cui puoi interpretare come dimostrazione dell’amore e dell’interesse del tuo partner verso di te quel che è, in sostanza, la sua forte paura di perdere la sua autostima, a causa del tradimento. Se lo scenario da te temuto si realizza, puoi soffrire moltissimo provando un mix di emozioni: rabbia per lo smacco subito, ansia per l’incertezza delle tue relazioni in futuro “Resterò da solo? Qualcun altro vorrà stare con me?”, e tristezza per la perdita della persona amata.
Se sei una donna e ti sei sposata in giovane età, puoi provare più gelosia poichè non hai forse sperimentato abbastanza la tua seduzione e la tua attrattiva verso gli uomini, se sei appena stato lasciato, sia che tu sia uomo o donna, la tua autostima è parecchio compromessa e, di conseguenza, i tuoi livelli di gelosia più alti: quando però un nuovo potenziale partner ti corteggia, riguadagni quel senso di sicurezza in te e scompare la gelosia verso l’ex.
Generalmente temi di perdere ciò che ritieni difficile da sostituire o riconquistare: da qui deriva la convinzione comune che la gelosia sia un segno positivo di interesse, apprezzamento e desiderio. In realtà, la tua paura nel sentire come insostituibile il tuo partner può derivare non solo dalle sue reali (e buonissime) qualità, quanto dalla tua convinzione di non trovarne un altro per riaccompagnarti felicemente: trovi un esempio di quel che ti sto dicendo nelle improvvise gelosie, dopo anni di distacco nella tua relazione, quando il tuo partner minaccia di lasciarti.
Se, invece, hai un’alta autostima relativa alle tue relazioni affettive sei quel tipo di persona che dice: “Chi non mi vuole non mi merita!”, sei quindi molto più immune alla gelosia, o per lo meno alla gelosia patologica.
Le osservazioni più interessanti risiedono nei legami principali che hai instaurato nell’infanzia dentro alla tua famiglia. Per un figlio maschio, ad esempio, assistere all’infedeltà della propria madre, la donna teoricamente più affidabile sulla faccia della terra, porta a crearsi la convinzione che tutte le donne siano inaffidabili: se ti ritrovi in questa situazione puoi pensare che l’attenzione della tua partner sia una cosa così fragile da doverla difendere ad ogni costo, per tenerla al riparo da tutte le distrazioni e le tentazioni di chi le sta intorno.
Anche se i suoi comportamenti sconfermano la tua paura, è molto probabile che tu vada in cerca di possibili appigli per convincerti che la tua idea, creatasi nella tua infanzia, è veritiera: per te è più “semplice” e “automatico” avere la conferma di una tua idea patogena e ansiogena, piuttosto che scartarla in favore di un’idea più benigna, poichè la tua mente è diventata prigioniera di tale idea patogena e si sente paradossalmente più “al sicuro” restando ancorata ad essa. Il costo chi paghi è altissimo: una sofferenza che può diventare anche patologica. E qui può esserti davvero utile rivolgerti ad uno psicologo che ti aiuti a superarla definitivamente.
Se sei una persona tendenzialmente sicura, con buona autostima e bassi livelli di ansia, di fronte alla paura o al sospetto del tradimento, tendi a intavolare un confronto costruttivo esprimendo la tua paura e la tua rabbia ma dando al tuo partner la possibilità di spiegarsi, sei obiettivo e in grado di calmarti: la tua relazione ne esce rafforzata.
Se sei una persona, invece, più insicura con una scarsa autostima due sono gli scenari possibili. Se hai alti livelli di ansia e uno stile “appiccicoso” (in gergo si dice ansioso-resistente) tendi a non manifestare la tua rabbia inizialmente, ma dentro ti sembra di esplodere, dopodichè è probabile che, durante un confronto con il tuo partner, dopo aver rimuginato a lungo sulla paura che possa averti tradito, gli riversi tutta la tua rabbia tempestandolo di accuse e inducendolo più probabilmente ad allontanarsi da te. Si tratta della “profezia che si autoavvera” di cui ti parlerò in futuri approfondimenti.
Se hai alti livelli di ansia e uno stile “distanziante” tendi a considerare per certa l’infedeltà del tuo partner e a mostrarti per nulla teso o impaurito: mantieni un atteggiamento distaccato, “non dai soddisfazione” al tuo partner piangendo o sbraitando. In entrambi i casi, dato che hai dentro di te un’insicurezza, dai per certo il tradimento del tuo partner: nel primo caso manifesti apertamente la tua gelosia, nel secondo caso fai finta che la cosa non ti tocchi, o sei un geloso o sei un tollerante.
Quali sono i meccanismi insani della gelosia cui fare attenzione? Se tendi a fare controlli di vario tipo, sul cellulare o sugli abiti o altri oggetti del tuo partner, lo segui e quant’altro, devi comprendere che limitare le possibilità che il tanto temuto tradimento si verifichi non può incidere sull’eventuale desiderio o motivazione del tuo partner a tradirti.
Se sei particolarmente geloso la tua preoccupazione è non avere più quella relazione privilegiata ed esclusiva con il tuo partner, il punto è che le manovre di controllo che attui possono al massimo confermare tale preoccupazione, mai smentirla, proprio perchè vai alla ricerca “del marcio, della magagna”, escludendo del tutto dalla tua “indagine” gli aspetti positivi e gratificanti della tua relazione. Il continuo andare a caccia di potenziali rivali non aiuta di certo la tua autostima, minacciata dalla tensione, dalla paura anticipatoria della perdita del legame: se ti ritieni unico ed ineguagliabile non hai motivo di temere così tanto i potenziali rivali!
Ogni volta che un rivale viene allontanato tu dimostri a te stesso che sei ancora nel posto privilegiato che desideri, accanto al tuo partner, ma alimenti sempre di più l’idea che la fedeltà del tuo partner dipendano dal tuo servizio di sicurezza e dai tuoi controlli anzichè dal suo amore ed interesse genuini nè, e questa è la cosa più importante, dal tuo essere una persona degna di essere amata e rispettata. Vivi a braccetto con “lo spettro del tradimento”: diventa un film mentale in cui ti proietti in ogni circostanza in grado di innescare la tua paura del tradimento.
Cosa puoi fare se sei particolarmente geloso? Nel caso in cui la tua gelosia non sia patologica, puoi prenderti cura di te seguendo questi step. Innanzitutto devi evidenziare i pensieri che sottostanno alla tua gelosia, vale a dire le convinzioni su quel che è giusto e sbagliato nelle relazioni affettive, su come percepisci i ruoli dei membri nella coppia, su quali sono, secondo te, le “regole” implicite delle relazioni e l’origine di tali convinzioni, più probabilmente nella tua infanzia e nelle dinamiche familiari.
In secondo luogo, devi rintracciare la percezione e la considerazione che hai di te stesso come persona e come membro di una coppia: a livello generale, quindi, e a livello della coppia. E’ probabile che tu ritrovi una considerazione negativa e svalutante di te stesso: può emergere una visione insicura, debole, “svantaggiata o inadeguata” rispetto agli altri.
Dopo queste fasi di consapevolezza è necessario che tu rimetta in discussione le idee che si sono rivelate patogene e i relativi meccanismi che hai adottato nella tua relazione per scongiurare l’attuarsi dello scenario temuto, cioè l’infedeltà del tuo partner e la perdita della tua posizione al suo fianco: rimettere in discussione l’idea distorta e svalutante di te stesso che ti ha portato ad agire controllando il tuo partner o fingendo un senso di sicurezza mostrandoti distaccato rispetto al suo eventuale tradimento.
Il passo fondamentale sta proprio nella costruzione di una considerazione di te nuova, positiva, dove i tuoi limiti e le tue risorse sono in equilibrio, con una sana autostima, dove ti senti una persona degna di rispetto ed amore al pari degli altri e ti vedi in grado di mantenere questa considerazione di te anche oltre l’eventualità, per quanto spiacevole, di essere rifiutato dal tuo partner. Una considerazione di te in cui il tuo valore come persona non dipende completamente dal tuo essere membro di una coppia ma persona indipendente ed amabile in quanto tale.
Leggi la prima parte dell’articolo qua: http://federicapianapsicologa.it/mi-pensi-quanto-mi-pensi-anatomia-della-gelosia-capirla-per-gestirla-prima-parte/
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