Il corpo e l’immagine: dall’insoddisfazione al piacere. Parte seconda
Un percorso in 6 step
Per poter avere un rapporto più equilibrato con il tuo corpo e la tua immagine è necessario coltivare un atteggiamento mentale diverso e modificare alcuni comportamenti controproducenti. Ti mostro un percorso in 6 step unito ad una tecnica psicoterapeutica che utilizzo nel mio approccio umanistico e bioenergetico.
Step 1. Sviluppare consapevolezza delle conseguenze dell’ insoddisfazione corporea sulla tua vita: le più comuni sono l’inevitabile calo dell’autostima, l’ansia e la vergogna nelle relazioni sociali, difficoltà nella sessualità, depressione e, aspetto molto significativo, vulnerabilità a problemi alimentari.
Step 2. Prendere consapevolezza delle parole dispregiative che usi su te stesso o che ti rivolgono gli altri, ma soprattutto delle emozioni che scaturiscono di conseguenza a questi auto od eterogiudizi. Soprattutto fare un elenco per iscritto, di tutti quei termini che rivolgi a te stesso e che possono essere talvolta massacranti ed annichilenti, cui, purtroppo per abitudine, non presti più attenzione ma che minano in modo lento e “sotterraneo” il tuo benessere.
Step 3. Sviluppare un dialogo interiore positivo. In inglese si utilizza il termine Self-talk: si tratta di imparare a sostituire ai termini dispregiativi e talvolta sadici altri termini benevoli e gentili, se non dei veri complimenti/apprezzamenti, che ti aiutino a far rifiorire la consapevolezza profonda della tua bellezza interiore e nondimeno esteriore. E’ possibile fare questo passaggio solo nel momento in cui accetti di non volerti più fare del male “giocando al massacro” con giudizi negativi e lasci che si infiltri in te la possibilità di uno sguardo gentile e rinforzante. Questo step può essere difficile se hai una concezione particolarmente negativa di te stesso o se presenti un disturbo vero e proprio sull’immagine corporea, come il disturbo da Dismorfismo Corporeo. Un esercizio molto utile in tal senso è un esercizio da farsi allo specchio: guardarsi astenendosi dal giudicarsi, proprio come si fa durante le tecniche di meditazione. Disporsi ad osservare e ascoltare senza giudicare nè in positivo nè in negativo, accompagnando con un respiro calmo e regolare.
Step 4. Prendere consapevolezza dei comportamenti correlati all’ insoddisfazione corporea: evitare (luoghi, situazioni o persone che mettono a disagio, come palestre, piscine, specchi, fare il bis a tavola, persone attraenti), nascondere (camuffare il corpo sotto gli abiti), correggere (con il makeup o un taglio di capelli o trattamenti estetici snervanti o persino chirurgici) e verificare (chiedere il parere altrui, guardarsi allo specchio in tante posizioni o pesarsi spesso).
Step 5. Imparare a prendersi cura di sè attraverso 3 tipi di esperienze corporee gratificanti. Si tratta di iniziare a praticare attività legate alla salute e alla forma fisica (come gli sport), attività legate a sensazioni corporee piacevoli (farsi fare dei massaggi o imparare tecniche di auto-massaggio), infine, attività legate all’aspetto fisico puramente estetico (come regalarsi un’abbronzatura dorata, valorizzare il volto con il giusto make-up ed acconciature).
Una tecnica in psicoterapia umanistica e bioenergetica: la Sagoma Corporea. Una modalità creativa ad alto impatto, che ti permette di prendere consapevolezza della tua immagine interiore, corporea ed emotiva: cioè la tua identità così come la vivi, per poi portarla all’esterno con una riproduzione grafica e pittorica e darti poi la possibilità di re-integrarla in modo più consapevole, maturo e funzionale. E’ incredibilmente potente osservare la discrepanza tra la tua immagine interiore e la tua immagine esteriore.
La tecnica della Sagoma Corporea
Le 3 fasi della tecnica. E’ necessario disporre di grandi fogli bianchi di carta da pacchi bianchi per poter contenere la sagoma a dimensione naturale e una quantità di pennarelli colorati.
Fase 1: la preparazione. Ti invito a crearti il tuo ambiente, disponendo in modo diverso i mobili e gli oggetti, prenderti lo spazio e creare familiarità con ciò che si andrà a fare insieme.
Fase 2: disegna te stesso. Ti faccio scegliere due colori, uno che piace di più e l’altro che piace di meno, e di disegnare la tua sagoma a grandezza naturale con il pennarello del colore preferito. Ti assisto laddove ci sono imbarazzo, titubanza o ansia rispetto alle tue doti pittoriche o pressione a “rendere una prestazione perfetta”
Fase 3: faccia a faccia. Ti invito a porti ai piedi del disegno appena fatto, ad osservarlo e a contattare l’esperienza interiore che ti accompagna, vale a dire vissuti, sensazioni corporee, ricordi e pensieri, accompagnandoti in questo momento di disvelamento e condivisione. Ti invito poi a tradurre in parole questi vissuti scrivendole sulle parti del corpo interessate.
Fase 4: vesti la sagoma. Ti invito a stenderti supino sul foglio proprio sopra la sagoma in precedenza disegnata, come ad indossarla. Ti prendi poi il tempo per metterti in ascolto di ciò che ti accade dentro mentre traccio le linee del tuo corpo con il pennarello dell’altro colore.
Fase 5: incontro e scontro. Mettendoti nuovamente di fronte al foglio puoi osservare la differenza, talvolta marcata, tra le due sagome, la differenza nella forma e nelle dimensioni tra questi due corpi, quello vissuto e percepito interiormente e quello reale. Per far sì che tali differenze vengano messe in evidenza ti chiedo di colorare le porzioni di disegno in eccesso o in difetto tra le due sagome.
Fase 6: integrazione. Osservando di nuovo il disegno e confrontando le due tracce ti aiuto ad integrare le due parti del Sè: da una parte l’immagine interiore, un po’ temuta, un po’ idealizzata, dall’altra parte l’immagine reale che talvolta puoi percepire come migliore di quanto ti aspettavi, talaltra peggiore rispetto all’immagine ideale. Nuovi vissuti emergono da questa terza immagine che sintetizza le due precedenti: ti invito così a tradurre in parole questi nuovi vissuti sulla sagoma.
La fase finale prevede che tu prenda consapevolezza del fatto che il tuo Sè è complesso e multisfaccettato, abitato da aspetti piacevoli ed altri meno piacevoli, da emozioni gratificanti e da altre dolorose, ma capace di riconoscerti in tale complessità ed imparare ad amarti.
Vai all’articolo: http://federicapianapsicologa.it/il-corpo-e-limmagine-corporea-dallinsoddisfazione-al-piacere-parte-prima/
Se vuoi darti l’opportunità di migliorare il rapporto con il tuo corpo e la tua immagine corporea vai alla pagina “Il mio approccio” in cui illustro il mio metodo integrato alla psicoterapia: http://federicapianapsicologa.it/il-mio-approccio/ Se invece vuoi darti l’opportunità di migliorare il tuo benessere psicofisco restituendo al tuo corpo uno stato di vibrante vitalità, energia e grazia vai all’articolo “Percorsi brevi” in cui mostro com’è possibile migliorare il nostro benessere psicofisico con il Training Autogeno e gli esercizi bioenergetici: http://federicapianapsicologa.it/percorsi-brevi/
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