“Sono fuori di me dalla rabbia”: quando la rabbia diventa patologica.
Quando la rabbia diventa patologica
“Sono fuori di me dalla rabbia”: quante volte ti è capitato di trovarti in una situazione simile o di vedere altri in questo stato? La rabbia, come ho detto nei miei articoli (vai alla sezione del blog “Gestione delle emozioni”), è un’emozione normale e sana: possono non esserlo, però, le conseguenze delle modalità con cui vai ad esprimerla nel quotidiano. Soprattutto se si tratta di modalità impulsive, in cui non riesci a rimandare la gratificazione dei tuoi bisogni (“Voglio questa cosa e la voglio ora!”), o modalità esplosive. Se queste modalità fanno parte del tuo comportamento abituale, non sono perciò rare e dettate da circostanze molto serie, ma ti caratterizzano, è probabile che tu soffra del disturbo di personalità Borderline o Antisociale. Questi alti livelli di rabbia sono spesso da ricondurre a dei modi distorti di valutare la realtà e le intenzioni degli altri: puoi attribuire un’intenzione “cattiva” agli altri, o continuare a rimuginare sul torto che hai subito, ingigantendo la cosa, o puoi convincerti che la tua rabbia è così forte da non poterla tollerare pensando che ti schiacci del tutto. Se hai un disturbo di personalità Borderline o Antisociale, come ho scritto sopra, vivi imprigionato in una rabbia intensa, inadeguata al contesto ed incontrollata. Puoi viverla con un eccesso di permalosità, per cui non sai tollerare commenti sarcastici o “frecciatine” degli altri, con scoppi di rabbia improvvisi o con un quotidiano senso di ostilità. Se hai un disturbo Borderline, provi una rabbia intensa anche di fronte a situazioni che alla maggior parte delle persone non susciterebbe tale emozione. E’ probabile che provi rabbia per proteggerti da un senso di vulnerabilità o inadeguatezza dentro di te che non vuoi assolutamente esca allo scoperto e possa essere visto (e giudicato) dagli altri: volendo evitare tale senso di vulnerabilità, metti tra te e gli altri uno “scudo” fatto di rabbia ed ostilità che ti fa sentire, ma solo momentaneamente, forte e sicuro di te. Se soffri, invece, del disturbo di personalità Narcisistico, puoi avere difficoltà a riconoscere molte delle tue emozioni, ma essere molto, o troppo, a contatto con la rabbia: ti arrabbi quando senti che gli altri non ti capiscono in generale, non sanno apprezzare le tue doti “speciali”, non ti ammirano come tu desideri, quando crolla quel senso di importanza e specialità che avevi in precedenza in famiglia, col tuo partner o sul lavoro.
Quando non riesci ad esprimere adeguatamente la rabbia e la espelli con aggressività, puoi notare com’è frequente subirne gli effetti negativi nelle tue relazioni con gli altri, creando rotture e venendo visto come “una persona con la quale non si può parlare” o attraendo ritorsioni di vario genere. In questo modo la tua rabbia non viene “sfogata” in modo liberatorio, ma va ad accumularsi e tu puoi restarne imprigionato: covare troppa rabbia dentro di te ti rende rabbioso! Se soffri di rabbia cronica devi sapere che questo rappresenta un rischio reale per la tua salute, non solo psicologica, ma anche fisica: molti studi hanno dimostrato un’associazione elevata tra rabbia, aggressività e malattie cardiache, ipertensione e disturbi coronarici.
Ci possono poi essere altre circostanze in cui non riesci a modulare adeguatamente la tua rabbia: quando non sai esercitare un giusto controllo su di essa, se ti trovi in un momento di incertezza o vulnerabilità, vai a spostare il tuo tentativo di controllo sugli altri, attuando spesso modalità manipolative nelle tue relazioni (per saperne di più vai qua: http://federicapianapsicologa.it/3-spunti-per-una-comunicazione-efficace/ ). Se non sai trattenerti dal fare un’azione nociva per te o per gli altri, e questa è una modalità che ti accompagna di frequente, è probabile che tu soffra di un disturbo del controllo degli impulsi, quali il gioco d’azzardo, la cleptomania o la piromania ecc ecc. Non riesci a trattenerti, rimandando la gratificazione dei tuoi bisogni ad un momento più opportuno, ed agisci sulla spinta di un impulso che ti dà una ricompensa immediata: una forma di piacere, che può essere di vario tipo, che, purtroppo, altrettanto rapidamente svanisce.
Ci sono poi circostanze opposte: sei una persona che non esprime in nessun modo la propria rabbia perchè convinto che sia un’emozione sbagliata di per sè, inaccettabile, o che tu non ne abbia il diritto. Anche in questo caso sei portato a trattenere più del dovuto questa tua emozione e non puoi elaborare in modo fisiologico la tua rabbia: con il tempo è facile che reagirai a quelle situazioni in grado di innescare la tua rabbia con passività ed impotenza, anzichè esprimendo adeguatamentela motivando le tue ragioni. E’ questo il caso se soffri di depressione (per saperne di più vai qua: http://federicapianapsicologa.it/quando-la-tristezza-diventa-depressione-parte-prima/, http://federicapianapsicologa.it/quando-la-tristezza-diventa-depressione-parte-seconda/). Purtroppo, puoi non ricevere quel supporto e quella comprensione da chi ti circonda e trarne la conclusione che la tua rabbia non abbia ragione di esistere nè tantomeno di essere espressa: la realtà è che se non la esprimi mai non puoi renderti conto di quanto tu sia capace di gestirla, tollerarla ed usarla in linea con i tuoi bisogni. Ci sono poi altri casi, più rari, in cui agisci la tua rabbia in modo discontrollato, se soffri di Psicosi: una condizione piuttosto grave in cui puoi aggredire gli altri convinto che stiano complottando contro di te, vogliano aggredirti per primi, o perchè senti delle voci (allucinazioni uditive) che ti angosciano, commentano le tue azioni o ti inducono ad agire in determinati modi.
Non è vero che sei impotente di fronte alla tua rabbia: pensare che sia più forte di te, quasi come un “mostro” che ti comanda dall’interno e al quale ti senti costretto ad ubbidire, o che sia un Alter-Ego, cioè una parte della tua personalità di cui non hai controllo, è una visione distorta. Dato che è essenziale conoscere tutte le nostre emozioni, per capire cos’hanno da dirci dei nostri bisogni, dei nostri progetti, delle nostre motivazioni e relazioni con gli altri, la cosa più saggia da fare è evitare sia gli eccessi di rabbia, il cosiddetto “sequestro emozionale”, che la mancanza totale di espressioni di rabbia, il “blocco o congelamento emozionale”, ed imparare a comunicare in modo assertivo, senza vendicarti, ma dando pari valore e dignità a te stesso e agli altri.
Per gli altri articoli sulla gestione della rabbia vai qua: http://federicapianapsicologa.it/conoscere-e-gestire-la-rabbia-parte-prima/, http://federicapianapsicologa.it/conoscere-e-gestire-la-rabbia-parte-seconda/
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