Training Autogeno: dal calore al piacere
Training Autogeno: il calore.
Può accaderti durante l’esercizio della pesantezza di percepire una sensazione di calore diffuso nelle parti periferiche del corpo (braccia, mani e gambe). Questo accade perchè distendendo e rilassando la muscolatura striata si produce una vasodilatazione ed un maggior afflusso di sangue che va ad irrorare le parti più lontane dal cuore, producendo calore. Questo esercizio, come quello della pesantezza, è uno degli esercizi di base: pesantezza e calore sono gli ingredienti essenziali per produrre quel rilassamento psico-fisico che rappresenta la condizione di base sulla quale poggiano gli altri benefici derivati dagli esercizi complementari.
Il principio della vasodilatazione è alla base dell’esercizio sul calore. Dopo che hai raggiunto una buona distensione muscolare, il focus del T.A. si sposta sul sistema vascolare con la concentrazione passiva orientata alla dilatazione dei vasi sanguigni, di arterie e vene. Ne risulta una vera vasodilatazione: l’afflusso di maggiori quantità di sangue nelle parti del corpo porta una sensazione di calore rilevabile anche con un leggero aumento della temperatura cutanea.
Il raggiungimento dello stato di calore è più complesso rispetto a quello della pesantezza poichè richiede una distensione più profonda e per qualche soggetto può necessitare di un allenamento più prolungato. Inizialmente è più facile percepire il calore nelle parti più vicine al centro del corpo come le braccia o le mani, poi, con l’allenamento il calore potrà essere avvertito alle gambe ed ai piedi fino a diffondersi in tutto il corpo, con la precisa indicazione di lasciare fuori la testa, che altrimenti ne risulterebbe appesantita e stordita. Può succederti che, di volta in volta, il calore compaia in modo diverso, a volte subito, altre volte più tardi o persino non si manifesti affatto.
Questo dipende dalle tue caratteristiche fisiologiche, cioè dai tuoi livelli di vasolabilità che indicano quanto tu sia più o meno in grado di adattarti ai cambiamenti della temperatura esterna e della temperatura interna corporea. E’ evidente che, specialmente all’inizio della pratica, è consigliabile poterlo fare in un ambiente con una temperatura mite o utilizzare anche, se necessario, una coperta, così da consentire al corpo di andare incontro alla vasodilatazione nel modo più agevole possibile.
Nei manuali sul T.A. si riportano casi estermi di ipotermia (alpinisti sommersi da una valanga di neve o rimasti isolati sulle montagne) nei quali l’allenamento nell’esercizio del calore ha reso possibile la sopravvivenza stessa di queste persone in situazioni di grave pericolo.
Come ho detto per la pesantezza, anche per l’esercizio del calore, qualora la sensazione termica tardasse ad arrivare, è possibile ricorrere a degli ausili. Se sei un “tipo visivo“, è utile immaginare una fonte di calore vicina al corpo che lo riscalda, come il fuoco di un camino, una stufa, di essere sdraiato su un prato o su una spiaggia sotto il sole, oppure di essere immerso in una vasca piena di acqua calda. Ugualmente, anzichè limitarti a servirti di immagini evocative durante l’esercizio, per facilitare la percezione del calore è possibile ricorrere alla sperimentazione concreta del calore.
Immergere parti del corpo come le mani e i piedi in bacinelle di acqua calda o rimanere esposto ad una piacevole fonte di calore prima di iniziare l’esercizio. In questo modo la memoria sensoriale è in grado di consolidare il ricordo della sensazione di calore per rimandarlo molto più facilmente durante l’esecuzione dell’esercizio.
Calore significa dilatazione e quindi espansione. In Analisi Bioenergetica il movimento è espresso in termini di espansione e contrazione. A pensarci bene, la vita stessa si basa su questi due stati: il respiro, il battito del cuore, la motricità muscolare, la vista e tutti gli organi di senso si basano su queste due polarità di espansione e contrazione. Di solito l’organismo tende ad espandersi nel momento in cui si apre, in cui desidera qualcosa, per questa ragione l’espansione è crescita. All’opposto, l’organismo tende alla contrazione in caso di difesa da un pericolo o in cui voglia mantenere il proprio stato com’è (la famosa zona di comfort).
Ti contrai e spesso senti anche freddo, nel momento in cui provi paura: reazione indispensabile per affrontare un pericolo, anche se spesso si tratto di pericoli immaginati e non concreti. La contrazione consente di non disperdere energie e di essere più reattivo. Allo stesso tempo però è nell’espansione che il corpo incontra il piacere, mentre gli stati di contrazione, soprattutto se prolungati nel tempo, hanno le caratteristiche del fastidio e anche del dolore, come nel caso delle contratture muscolari oppure, guardando in modo più generale alla psiche, della depressione, che altro non è se non una forma di contrazione cronica di tutte le funzioni vitali, in uno stato generale di devitalizzazione.
L’espansione comporta la maggior circolazione dell’energia e quindi della vita. Diventare capace della piena espansione di te stesso significa raggiungere la propria autorealizzazione: questo processo non può attuarsi se non permetti al tuo corpo di espanderti secondo la naturale tendenza al piacere.
L’energia e il II chakra
Diventa comprensibile il fatto che il calore, derivando dalla vasodilatazione e dall’espansione, è alla base dell’esperienza del piacere psico-fisico. All’interno del T.A. l’esercizio del calore è correlato all’apertura del II chakra, chiamato Svadhisthana, situato nel corpo nella zona pelvica. Se nel caso del I chakra il diritto psicologico è quello di esistere, nel II chakra il tuo diritto è quello di sentire e provare piacere. Il II chakra è collegato all’elemento acqua, simboleggia la creatività, il desiderio, ed è rappresentato dal colore arancione.
Se la tua energia è bloccata a livello del II chakra è molto probabile che tu non riesca a provare piacere, nè dei sensi in generale (cenestesico, visivo, uditivo, tattile, olfattivo e gustativo) nè sessuale in modo particolare, questo può essere accompagnato da una difficoltà nel lasciarti andare totalmente e a non cedere al naturale processo di espansione.
L’esercizio del calore prevede i seguenti passaggi:
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Bisogna ritagliarsi uno spazio ed un tempo solo per sè in cui poter stare tranquillo;
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Assumere una delle posizioni del T.A e chiudere gli occhi;
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Fare 3 respiri profondi riempiendo e svuotando completamente i polmoni;
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Lasciare scivolare via dalla mente tutti i pensieri, preoccupazioni ed idee;
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Ripetere mentalmente da 3 a 6 volte la formula “Io sono perfettamente calmo e disteso”;
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Concentrarti sul proprio corpo e lasciare andare tutte le tensioni, ripentendo da 3 a 6 volte “Il mio corpo è pesante”;
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Portare l’attenzione alla mano destra, immaginarne le arterie, le vene e i vasi capillari che irrorano di sangue la mano destra, visualizzare la vasodilatazione e metterti in ascolto delle sensazioni che si sviluppano; ripetere mentalmente da 3 a 6 volte:
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“Mano destra calda”, “Mano sinistra calda”, “Piedi caldi”, “Corpo caldo, esclusa la testa”;
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Concludere ognuna di queste formule con “Io sono perfettamente calmo e disteso”;
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Terminare l’induzione con gli esercizi della ripresa.
Ogni volta che fai l’esercizio del calore è necessario allenarti costantemente così da consolidare la sensazione fisiologica in modo che alla fine sarà sufficiente pronunciare la formula “Corpo caldo” per avvertire tale stato in tutto il corpo immediatamente.
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