,

Training Autogeno: dal respiro all’Amore

beauty black background black dress 1435833 Psicologa prato

Training autogeno: il respiro.

La respirazione è strettamente connessa all’attività cardiaca e rappresenta una delle tue principali funzioni vitali.

La respirazione, che avviene in modo autonomo ed innato, può subire diverse modificazioni nel corso della vita. Il tuo modo di respirare diviene emblematico della tua personalità e del tuo modo di approcciarti alla vita, un esempio tipico viene dall’osservazione della respirazione nelle persone ansiose. Puoi osservare una respirazione veloce e leggera, superficiale, toracica o persino clavicolare, come se l’ossigeno non potesse essere trattenuto a lungo nel corpo in modo simile a quando vuoi evitare di “vivere” per evitare una situazione temuta.

Considerando la meccanica della respirazione, essa avviene in 3 fasi: l’inspirazione, che consente di introdurre ossigeno nel corpo; una pausa, in cui l’aria permane nei polmoni; l’espirazione, in cui viene espulsa dal corpo aria ricca di anidride carbonica. Se la tua respirazione è fluida e spontanea i muscoli del torace, dell’addome, della pelvi ed il diaframma sono totalmente mobilitati in queste 3 fasi e i polmoni si riempiono e si svuotano completamente.

Nella respirazione fluida e piena noti, nell’espirazione, l’addome gonfiarsi come un palloncino e il torace aprirsi, mentre le spalle restano basse e morbide, mentre nell’espirazione l’addome si sgonfia totalmente e il torace si contrae, tale tipo di respirazione è evidente in un neonato. In molte persone, invece, la muscolatura implicata nella respirazione è contratta e bloccata dalle tensioni croniche che coinvolgono la muscolatura stessa: la respirazione avviene coinvolgendo pochi muscoli, soprattutto quelli più alti, del torace o della gola (respirazione clavicolare). I movimenti della respirazione sono quasi impercettibili.

Durante il T.A la tua respirazione assume un ritmo simile a quello del sonno, poichè il rilassamento e la distensione tipici dello stato autogeno permettono un’attenuazione delle tensioni muscolari ed i movimenti respiratori diventano più ampi e più fluidi consentendo ai tuoi polmoni di espandersi e poi di sgonfiarsi successivamente del tutto. Per questa ragione l’esercizio del respiro ti consente di normalizzare il respiro ripristinandone la regolarità delle fasi ed i corretti e fluidi movimenti muscolari.

L’energia e il IV chakra

In un’ottica simbolica, gli organi interessati nella respirazione si trovano nel tuo corpo in corrispondenza del IV chakra, quello del Cuore. Il IV Chakra ha come elemento di riferimento l’Aria, con il quale interagisci tramite la respirazione. Lo scambio continuo tra il corpo e l’Aria comporta un rapporto basato sull’equilibrio, sull’accettazione, sull’apertura verso l’interno e verso l’esterno.

In questo senso la respirazione è un atto d’Amore. Ripristinare una respirazione corretta, sbloccare la muscolatura del torace, significa riequilibrare l’energia del chakra del tuo Cuore in modo complementare all’ascolto del  tuo battito cardiaco. In questo modo, proprio partendo dal respiro che entra ed esce, è possibile facilitare il tuo contatto ed il fluire dei tuoi sentimenti, l’acquisizione di una maggiore autostima e una predisposizione verso gli altri.

L’Aria che entra ed esce dal tuo corpo dandogli vita diviene una metafora dell’Amore che circola tra te ed il mondo e la sensazione fisica che accompagna la tua respirazione, se ascoltata attentamente, è piacevole e vitale proprio come l’Amore ci attraversa.

L’esercizio del respiro prevede i seguenti passaggi:

  • Ritagliarti uno spazio ed un tempo solo per noi in cui poter stare tranquillo per un po’;

  • Assumere una delle posizioni del T.A e chiudere gli occhi;

  • Fare 3 respiri profondi riempiendo e svuotando completamente i polmoni;

  • Lasciar scivolare via dalla mente tutti i pensieri, preoccupazioni ed idee;

  • Ripetere mentalmente da 3 a 6 volte la formula “Io sono perfettamente calmo e disteso”;

  • Concentrarti sul proprio corpo e lasciare andare tutte le tensioni, ripetendo da 3 a 6 volte la formula “Corpo pesante”;

  • Portare l’attenzione alla mano destra e alla mano sinistra, immaginarne le arterie, le vene ed i vasi capillari che li irrorano di sangue, visualizzare la vasodilatazione e porsi in ascolto delle sensazioni che ne derivano;

  • Ripetere mentalmente “Mani calde”;

  • Portare l’attenzione ai piedi, immaginarne le arterie, le vene ed i vasi capillari che li irrorano di sangue, visualizzare la vasodilatazione e porti in ascolto delle sensazioni che ne derivano;

  • Ripetere mentalmente “Piedi caldi”;

  • Lasciare che la sensazione di calore dalle mani e dai piedi si generalizzi in tutto il corpo, esclusa la testa, come se il corpo fosse immerso in una vasca piena di acqua piacevolmente calda e profumata;

  • Ripetere mentalmente “Corpo caldo”;

  • Concentrarti adesso sul tuo battito cardiaco, immaginare il tuo cuore all’interno del petto, metterti in ascolto del battito all’interno del corpo. Percepire il battito del cuore e il suo ritmo come calmo e regolare;

  • Ripetere mentalmente “Cuore calmo e regolare”;

  • Concentrarti sul proprio respiro, percepire torace ed addome che si sollevano e si abbassano secondo il tuo ritmo respiratorio. Immaginare nel torace i polmoni come due grosse spugne che si riempiono e si svuotano di ossigeno;

  • Ripetere mentalmente “Respiro calmo e naturale”;

  • Concludere con la ripetizione della formula “Io sono perfettamente calmo e disteso”;

  • Eseguire gli esercizi della ripresa.

    Può accadere che non sia subito facile percepire il tuo respiro come calmo e naturale, ma che il fatto stesso di portare la tua attenzione al respiro determini un’alterazione del respiro stesso. Questo inconveniente, piuttosto frequente, puoi attenuarlo con l’allenamento oppure riportando l’attenzione prima di fare l’esercizio allo stato di calma (ripetendo più volte mentalmente la formula della calma “Io sono perfettamente calmo e disteso”).

  • La stessa difficoltà può comparire quando esegui l’esercizio in poltrona, o ancora di più, nella posizione del cocchiere: la respirazione in queste posizioni può essere un po’ più difficile e talvolta anche fastidiosa. Per questa ragione è preferibile eseguire le prime volte l’esercizio del respiro nella posizione distesa supina, poichè la gabbia toracica è più libera di aprirsi. In ogni caso, comunque, l’allenamento e la pratica costanti conducono ad un superamento totale delle difficoltà.

Se vuoi darti l’opportunità di rispondere allo stress restituendo al tuo corpo uno stato di vibrante vitalità, energia e grazia vai all’articolo “Percorsi brevi” in cui mostro com’è possibile migliorare il nostro benessere psicofisico con il Training Autogeno e gli esercizi bioenergetici: http://federicapianapsicologa.it/percorsi-brevi/

Se vuoi avere un’informazione o fare una chiaccherata con me clicca qua sotto:

Seguimi sul mio canale YouTube Federica Piana – Psicologa: un nuovo video ogni domenica alle 15:00.